domenica 6 agosto 2017

Gli errori delle donne (in amore), Giorgio Nardone (recensione)

Molti credono ancora nel mito secondo cui solo le donne possono capire le donne. Niente di più sbagliato, afferma l'autore di questo libro, lo psicoterapeuta Giorgio Nardone. In fatto di sentimenti, le donne riescono a costruirsi «sublimi autoinganni», prigioniere delle dinamiche che loro stesse hanno creato.
Ciò non significa che l'altra metà del cielo sia l'«anello debole» della coppia, né che le vada attribuita alcuna colpa del fallimento amoroso: al contrario, la donna è il fulcro del potere relazionale, ed è qui che è possibile intervenire per ridefinire un «copione» disfunzionale, una parte, cioè, in cui rimaniamo intrappolati nostro malgrado.
Il maschio, per parte sua, proprio perché «barbaro nei sentimenti» può offrire uno sguardo disincantato e obiettivo sull'universo amoroso femminile. La galleria di «tipi» amorosi descritti qui da Nardone non ha nulla di astratto o aridamente teorico, ma è puntualmente accompagnata da storie e casi reali: com'è nella tradizione del problem solving strategico, l'attenzione è rivolta soprattutto all'«agire» e alla soluzione dei problemi.
In queste pagine il ricercatore e lo psicoterapeuta lasciano il posto all'uomo che ogni giorno intrattiene relazioni con l'altro sesso, studiandone sul campo le logiche interiori e cercando di offrire loro gli strumenti per «guarire» il proprio tormentato rapporto con l'universo maschile.








Libro:Gli errori delle donne (in amore)
Autore:Giorgio Nardone
Casa Editrice:Ponte alle grazie
Costo:12,00€
Pagine:152
Dove comprarlo: Feltrinelli, Mondadori o Amazon
Consigliato: Assolutamente Si

Chi è  Giorgio Nardone:Giorgio Nardone (Arezzo, 23 settembre 1958) è uno psicologo e psicoterapeuta italiano.
Nel 1987 ha fondato ad Arezzo insieme a Paul Watzlawick, il CTS Centro di Terapia Strategica. È autore di numerosi saggi tradotti in varie lingue e di libri di carattere divulgativo.
L'Università di Siena, Palo Alto e il Centro di Terapia Strategica
Giorgio Nardone studia e si laurea in Pedagogia nel 1981, presso l'Università di Siena. Si specializza in Psicologia nel 1986 sempre presso l'Università di Siena. Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Toscana con il n.901 e nel 1994 iscritto nell'elenco degli psicoterapeuti
Nel 1985, interessato agli studi e alle teorie della Scuola di Palo Alto (California, USA), in particolare dai lavori di Watzlawick, Jackson, Beavin, Weakland e il gruppo del Mental Research Institute, inizia a seguire alcuni training intensivi.
Nasce in quel periodo la collaborazione con Paul Watzlawick, che definisce un maestro di psicoterapia e un maestro di vita. È essenziale, nella "filosofia" di Nardone, fare riferimento a più maestri, per poi elaborare un proprio stile di lavoro personale.
A partire dal 1986 si avviano i suoi studi sui disturbi fobico-ossessivi, punto di partenza per elaborare modelli specifici di trattamento. In seguito fonda assieme a Watzlawick il Centro di Terapia Strategica di Arezzo nel 1987, e la Scuola di Terapia Strategica due anni più tardi. I due studiosi non hanno importato in Italia una forma di terapia già esistente all'interno della scuola di Palo Alto ma hanno invece fondato un nuovo approccio terapeutico. Esso affonda le sue origini in diversi campi, tra cui la cibernetica di secondo ordine, la filosofia costruttivista, la terapia sistemica, l'ipnoterapia di Milton Erickson, l'approccio strategico dell'MRI di Palo Alto e quello di Milwaukee, e l'arte dello stratagemma dell'antica Cina (Nardone, Watzlawick, 1990). Il concetto di Terapia Strategica è stato introdotto da Jay Haley e prevede la messa a punto di una particolare tecnica per ogni specifico problema e l'assunzione da parte del terapeuta della responsabilità del cambiamento del paziente.
Il C.T.S. e la Terapia breve strategica[modifica | modifica wikitesto]
Fondato assieme a Paul Watzlawick, il Centro di Terapia Strategica (C.T.S.) si pone come struttura per la cura e la ricerca dei disturbi mentali. 


La mia opinione: Non è il primo libro che leggo di Nardone ne ho letti un pò.
In questo libro Nardone spiega gli errori delle donne che (chiaramente)  non decidono deliberatamente di attuare, ma sono copioni sentimentali  che la donna sviluppa nella sua vita e tendono a diventare rigidi modelli di relazione con il partner.
Nardone individua 17 copioni sentimentali ognuno di questi rappresenta una modalità entro la quale la donna se irrigidita viene intrappolata nella sua relazione sentimentale.
Ad esempio la fata: ovvero colei che vede tutto bello è buono, Nardone spiega che ella deve evitare di cadere nella trappola di essere troppo disponibile di dire sempre si  e di vedere sempre un esito positivo nelle cose, si deve addestrare a dire di no se no la sua disponibilità eccessiva la  porterà a entrare nella trappola di subire sempre senza riuscire  a correggere il comportamento dell'altro.
Oppure la ricercatrice del principe azzurro che è un copione antico, continua a cercare il suo principe senza mai trovarlo, oppure affibbia a una persona l'incarico di essere principe quando quest'ultimo non lo è, ella deve selezionare molto bene i partner  evitando di vedere mantelli e cavalli bianchi dove non ci sono.
Nardone spiega che il problema non è il modello in se ma quando quest' ultimo si irrigidisce,cioè si usa solo quel determinato modello, ogni donna deve imparare a recitare più modelli spiega Nardone,tenere il suo di base ma contaminarlo con gli altri.
E' un libro scritto bene, scorrevole  e a mio avviso molto illuminante, che tutte le donne dovrebbero leggere per imparare a conoscersi meglio e a sviluppare in modo più ampio possibile la propria personalità.


Spero che la recensione vi possa essere utile.

"L'unico vero modo per essere liberi è  la conoscenza" 

A presto

Concetta

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